Nuova parte del nostro pagellone dell’Inter 2021-2022, continuiamo dall’attacco:
Dzeko 6: Forse il voto più difficile da dare in assoluto. Lui ha fatto il massimo dei suoi mezzi attuali, è andato in doppia cifra di gol e ha giocato con una generosità da applausi scroscianti. La carta d’identità, però, non mente. Il suo apporto è stato modesto nel girone di ritorno, in termini di concreta utilità, e il non essersi riuscito ad integrare con Lautaro (50 e 50 di responsabilità per entrambi) ha fatto il resto.
Lautaro 7: Stagione discontinua, fatta di alti altissimi e bassi rasoterra. Quasi tre mesi senza segnare non possono passare sotto silenzio, anche se dopo diventi un’iradiddio. Altra cosa difficile da dimenticare, prima della lunga astinenza, il pessimo rigore tirato nel derby d’andata, quando si poteva andare sullo 1-2 al minuto 27. Da quel momento sono iniziate le difficoltà, spazzate via solo dal grandissimo gol a Liverpool. Da lì in poi Lautaro è tornato ad essere il re dei bomber dell’Inter, ma le brutte partite precedenti hanno un peso enorme sulla valutazione della sua stagione.
Correa 5,5: Arrivato come toppa in chiusura di mercato, anche se era chiaro che non era il giocatore di cui avevi bisogno. Una seconda punta, con il passo da trequartista, non potrà mai fare il buttafuori in area di rigore per favorire Lautaro. Ed infatti non lo ha fatto. Se poi mettiamo in conto che è stato più presente in infermeria che in campo, normale che venga fuori un’immagine compromessa. Eppure un senso di fondo c’era, visto il feeling dimostrato con Lautaro nella Copa America vinta dall’Argentina proprio l’estate scorsa. Se fosse arrivato assieme ad una prima punta, sarebbe stato un grande jolly, ma così è stato un disastro. Anche se quando ha giocato ha spesso offerto partite di livello, soprattutto come rifinitore per Lautaro (riguardare Inter-Napoli o il derby di ritorno di Coppa Italia). Purtroppo per noi, nel complesso il suo apporto è stato marginale sul lungo periodo, e la sua stagione negativa. Ma non va trattato come un bidone od un appestato, ed ha tutte le capacità per essere un giocatore utile all’Inter in futuro.
Caicedo SV: L’acquisto più insensato di un mercato di riparazione inspiegabile. Un autentico turista più utile a migliorare il PIL della Lombardia e zone limitrofe, che di qualsivoglia aiuto alla causa nerazzurra. Che sia convocato o meno non fa alcuna differenza, le poche apparizioni sono goffe e imbarazzanti. Se aveva poco spazio nel Genoa retrocesso, ci sarà stato un motivo. Probabilmente anche più di uno.
Sanchez 6: La rete in Supercoppa gli permette di raggiungere la sufficienza. Le spacconate via social trovano pochi riscontri sul campo, e anche per lui gli anni passano. Nel deserto reparto offensivo che Inzaghi si è ritrovato, per forza di cose è stata la prima scelta come subentrante, ma comunque mai abbastanza per insidiare un Dzeko più che mai sul viale del tramonto. La partita ad Anfield Road ben fotografa la sua stagione, bravo nel fraseggio con i compagni, autolesionista nel temperamento, infatti lascia l’Inter in 10 per espulsione.
Satriano SV:
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