Pagelle Juventus – Inter 0-0: un punto preziosissimo

Un punto che più prezioso non si può. Finisce in parità il derby d’Italia, disputato all’Allianz tadium. Un Inter che gioca mezz’ora in controllo della gara, con tanto possesso ma zero tiri, e nell’ora finale della partita si fa schiacciare dalla Juventus e dalla paura, ma stappa un ottimo pareggio. Ricordandoci che per noi il vero scudetto è il ritorno in Champions, non dobbiam dimenticare che nelle tre trasferte più pericolose l’Inter esce imbattuta. Ecco le nostre pagelle:

Handanovic 7 : Come sempre il portiere sloveno si dimostra un grandissimo estremo difensore. Un grande intervento all’inizio e tanti parate non impossibili sull’assedio bianconero. Una sicurezza.

D’Ambrosio 5,5 : La Juventus trova nel mismatch tra il terzino azzurro e Mandzukic il punto in cui colpire la difesa nerazzurra. Lo strapotere fisico del croato è netto, ed infatti la Juve attacca da destra per colpire a sinistra. D’Ambrosio viene graziato, per fortuna di Spalletti.

Skriniar 7 : Che questo ragazzo giochi con la stessa concentrazione sia contro la Juventus che contro il Ferralpi Salò è chiaro da tempo, e per questo motivo Higuain non la vede mai.

Miranda 7 : Il migliore della retroguardia interista. Il capitano del Brasile rientra dalla squalifica, e ricorda a tutti perché con Godin ha formato una delle coppie più forti del calcio europeo.

Santon 5,5 : Il fatto che Cuadrado nel primo tempo giochi più accentrato fa si che il terzino nerazzurro non venga messo sotto pressione costantemente, ma gioca troppo spaventato e non attacca quasi mai rimanendo troppo basso. Esce infortunato… stranamente (Dal 63’ Dalbert 6 : Attorno l’ora di gioco, Spalletti decide di cambiare Santon con l’ex Nizza. In tutta Italia si solleva un sonoro “CHE C***O FAI LUCIANO?!”. Ma il brasiliano non sfigura e rimane attento nella fase di copertura).

Borja Valero 6 : Una partita molto dura per il sindaco, che ritorna dopo qualche giornata a giocare davanti la difesa. Quando la squadra cala e viene sopraffatta dalla fisicità Juventina ne risente, ma è l’unico che comunque prova a giocare palla nelle ripartenze.

Vecino 5,5 : Tanta imprecisione per l’ex Fiorentina. Ci si aspettava un Vecino più cattivo e grintoso nel secondo tempo, ma così non è stato.

Candreva 5,5 : Allegri è stato bravissimo ad impedire a Candreva di riuscire ad arrivare al cross come fa più volte in ogni gara. Oggi la prova del giocatore romano non è stata sufficiente grazie alla bravura della difesa bianconera. (Dal 69’ Gagliardini 6: Entrato in campo per difendere il pari e aggiungere centimetri, fa il suo).

Brozovic 5: Un cinque che è una media tra il sei + del primo tempo, quando è il giocatore più vivo tra gli interisti, e il 4 del secondo tempo, dove la fisicità degli avversari lo sovrasta. Troppi errori in fase di palleggio e in uscita, ma la titolarità di oggi è un gran segnale che Spalletti ha dato al giocatore croato.

Perisic 5: Forse l’ex Dortmund dovrebbe iniziare ad entrare in campo prima e smetterla di fare il fenomeno sui social. Perisic, per il sottoscritto, è il giocatore più importante nell’attacco nerazzurro, e una vittoria o meno in gare come queste dipenda tantissimo da lui. Oggi involuto, impreciso e pure poco concentrato. Male.

Icardi 5: La Juve è bravissima a chiudergli tutti gli spazi in cui può ricever palle, ma anche lui fa poco per raggiungerla. Nell’unico movimento corretto costringe Benatia al giallo. Non era facile e si sapeva, ma per l’argentino un passo indietro. (Dall’ 85’ Eder s.v.).

Spalleti 6: La Juventus, ai punti forse avrebbe meritato. L’Inter dopo mezz’ora si fa schiacciare dalla paura, ma considerando ciò che si diceva ad agosto, quest’uomo sta guidando una squadra che non perde dal ritiro di Riscone di Brunico, e che nelle trasferte di Roma, Napoli e Torino, dove lo scorso anno ha ottenuto zero punti subendo 5 gol, esce imbattuto con 5 punti ed un solo gol subito. Che gli vogliam dire?

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Matteo
Si ammala di interite nel settembre del 1994, anni in cui la scritta Fiorucci e il sinistro di Ruben Sosa dettavano legge. Paul Ince, Simeone, Cambiasso e Stankovic gli hanno provocato le stesse emozioni del primo calendario della Canalis. Setubal è la sua Nazaret.