Meglio uno psicologo o un esorcista?

Ed eccoci qui, a rivivere per l’ennesimo anno di fila il film horror cui da troppo tempo siamo abituati ad assistere. Quando si parla di Inter non si può più fare a meno di incazzarsi, di prendere del vino e ubriacarsi per dimenticare, di bestemmiare anche le divinità che non fanno parte del cristianesimo. Non si può più fare a meno di chiedersi: ma è più opportuno affidarsi a uno psicologo o ad un esorcista? La domanda è spendibile sia per i tifosi, che per gli stessi protagonisti in maglia, consentitemi un leggero milanismo, perdazzurra. Perché questo siamo diventati, da quando ci hanno lasciati gli unici calciatori con mentalità vincente che avevamo per sopraggiunti limiti di età: una squadra PERDENTE.

Il film della stagione nerazzurra, che come detto è diventato insopportabile e scontato come La Corazzata Kotemkin per Fantozzi, è il seguente (ringrazio un amico per l’ispirazione):

  1. Fine agosto – Inizio dicembre: vittoria dello scudetto, qualificazione in Champions League, vittoria della coppa Italia, tutti i giocatori fenomeni e tutto va bene.
  2. Dicembre: sconfitta contro squadra a caso, stagione che si può considerare finita, ironia dei tifosi sui social contro le testate giornalistiche al grido di #complottocontrolinter #crisiInter #prostituzioneintellettuale #quandoperdelajuvenonèmaicrisi, giocatori che dimenticano come si fa il loro mestiere, allenatore che impazzisce.
  3. Partita contro la Lazio.
  4. Gennaio: illusione che il mercato ci possa portare quel paio di fenomeni che dovrebbero migliorare la situazione. Chiaramente arriva puntualmente sempre chi la situazione la peggiora.
  5. Febbraio – Maggio: si vivacchia in attesa della fine della stagione, coi tifosi che perdono la salute. Solitamente si finisce fra il quinto e l’ottavo posto.

Ormai è diventato inutile parlare di tattica, di ali e trequartisti, di una o due punte, di cazzi e mazzi, di D’ambrosio adattato a sinistra o della panza di Eder. Sta squadraccia non segna più nemmeno se gli avversari scompaiono dal campo, qui il problema va oltre. E la cosa fa vorticosamente girare i coglioni se si pensa al girone d’andata che ha messo in piedi la banda di Spalletti.

Possibile che questi si siano RINCOGLIONITI dopo la sconfitta, peraltro immeritata, contro l’Udinese? Possibile che un passo falso faccia piombare ogni maledetto giocatore in un vortice di paura e terrore misto a incapacità motoria? Sì, dico io.Facile darsi questa risposta, dato che la squadra è stata costruita sullo scheletro degli EROI che lo scorso anno sono arrivati SETTIMI e che hanno bellamente dichiarato di AVERE MOLLATO quando l’obiettivo Champions League era, a detta loro, irraggiungibile. Se a questo quadretto già desolante è stata aggiunta gente che è arrivata sotto di te in classifica (leggi Borja Valero e Vecino), dove vogliamo andare? Skriniar l’unico a salvarsi, Cancelo sarà anche l’erede di Maicon ma da quando è diventato titolare i tre punti sono diventati mitologici come un cross azzeccato da Candreva.

Per tornare alla domanda iniziale, qui servirebbero tutti e due i personaggi citati. L’esorcista in modo tale da liberare i giocatori dalla “sindrome Space Jam” che li attanaglia. Sembra di rivedere i vari Charles Barkley, Patrick Ewing, Muggsy Bogues, Shawn Bradley e Larry Johnson dopo che i mostriciattoli gli hanno rubato il talento. E il paragone è azzeccatissimo, dato che da gente come Icardi non posso accettare che vengano ciccati palloni all’altezza del dischetto del rigore e che non si vinca un duello contro i difensori della Spal. Da gente come Perisic non posso accettare che si passeggi senza mai tentare un uno contro uno contro l’esterno della Spal. Da gente come Candreva.. no vabbé da Candreva mi posso aspettare anche che continui a colpire il difensore e che perda qualunque cosa di sferico gli capiti fra i piedi, anche contro i giocatori della Spal. La Spal, santo iddio.

E indovinate un po’ cosa va a dichiarare il magico tronista Danilone D’Ambrosione a fine partita: “ci è mancata la voglia di fare il 2-0”. La voglia. LA VOGLIA GLI E’ MANCATA. Ogni commento ulteriore sarebbe superfluo, perché si dovrebbe davvero utilizzare una serie di epiteti poco carini nei confronti suoi e dei compagni.

Lo psicologo, più che a loro, servirebbe a noi: come è possibile che gente sana di mente continui a spendere soldi andando allo stadio e a pagare abbonamenti alle pay tv per vedere certi scempi? La risposta è semplice: perché NOI ci teniamo veramente all’Inter, chi al momento viene stipendiato dalla stessa invece ha lo stesso interesse nel raggiungere gli obiettivi di quello che potrebbe avere un politico nel fare quello che promette in campagna elettorale. E i risultati si vedono, infatti. Pertanto, cari cinesi poveri e taccagni, dato che non volete comprare nessuno nascondendo il vostro disinteresse dietro Fair Play Finanziario e fantomatici blocchi governativi: PAGATECI LE CURE!!!

In tutto ciò, una precisazione: che non si diano colpe a Spalletti o allo staff tecnico, al netto di qualche errore sono loro l’UNICA GARANZIA di avere ancora qualche speranza di poter raggiungere il piazzamento Champions. Anche se sta diventando sempre più una chimera.

Paolo
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Paolo
Ho perso la testa per l’Inter, senza saperne il perché. Uno dei pochi ad aver comprato il libro di Mazzarri, abbagliato dalla bellezza del 3-5-2. Nel tempo libero tento di fare l’ingegnere, ma mi riesce meglio ubriacarmi di sport rigorosamente dal divano. Neuer è un modello.