Le frasi chiave della presentazione di Spalletti

Che Spalletti sia il nuovo allenatore dell’Inter, non è una notizia ormai per nessuno. Il tecnico oggi ha fatto la prima conferenza stampa da nerazzurro durata più di un’ora e che ha toccato vari temi. Immancabili le domande sul perché ha lasciato Roma, chi gliel’ha fatta fare di venire all’Inter in questo momento storico e via dicendo. Qui di seguito troverete le dichiarazioni più interessanti della stessa conferenza stampa, che ha avuto inizio con i complimenti per il predecessore Stefano Vecchi per aver appena conquistato il titolo con la primavera dopo aver sconfitto la Fiorentina per 2 a 1.


Modulo

“Inizialmente ho pensato a un 4-2-3-1, però poi è chiaro che dobbiamo essere pronti a fare anche altre cose. L’utilizzo di un modulo o di un altro, conta relativamente.”

Perisic
“È da qualche anno che non vinciamo niente, per cui o facciamo qualcosa di diverso, o continueremo ad avere gli stessi risultati che abbiamo avuto. Un giocatore o l’altro non possono determinare la vittoria di un titolo.”

Sugli altri allenatori
“Io non sono più bravo degli allenatori che mi hanno preceduto. Ma sono differente. Per cui si comincia a lavorare a modo mio, e mi fido del mio modo di fare. Ai calciatori chiedo di fidarmi di me, e posso solo dire che starò al loro fianco 24 ore su 24.”

Gap con la Juventus
“L’anno scorso ho visto la partita tra Juventus e Inter, e la differenza punti della classifica non l’ho vista, le vedo più vicine. Di certo bisogna rispettarli, la Juventus è una società forte che ha dei calciatori forti che hanno dato forza al nostro campionato oltre che alla nazionale, per cui c’è da fare i complimenti a Massimiliano Allegri. Il rispetto non va confuso con il timore, non dobbiamo avere timore di affrontarli. Si vedrà in campo chi è più bravo.”

Concorrenza
“Quanti allenatori avevo davanti? Magari anche più di quanti ne sapete voi, ma a me non frega niente. Io devo solo farvi vedere di essere all’altezza della panchina e di starci comodo. Io sono l’allenatore dell’Inter e voglio farmi carico anche della storia, anche se non facevo parte prima. È una sfida molto eccitante.”

Mercato
“Della squadra stiamo parlando con la società, per riuscire a raffozzarci, anche se non sarà facile. Gli acquisti non vanno assolutamente sbagliati.”

Conoscere l’avversario
“Ho parlato di 4-2-3-1, perché ci sono particolarmente legato, ma all’interno di una partita si può anche fare qualcosa che l’avversario non si aspetta, e questo potrebbe fare la differenza […] Guarderemo la rosa che abbiamo a disposizione, per metterli nelle condizioni di esprimersi al meglio. Per vincere le partite bisogna fare gol, una cosa a cui bisogna guardare è come funziona la linea difensiva dell’avversario, ed è quello che si deve conoscere.”

Nagatomo

“È un ragazzo serio, è evidente che quando gioca quelle qualità di cui si è parlato finora le butta tutte al di là degli ostacoli. È una bella persona, ed è una cosa che si legge anche da avversario. Ha giocato buone partite, ha giocato brutte partite, come succede a qualunque giocatore. Sulle qualità dell’uomo e del professionista, nessuno può appuntargli niente. Nel suo ruolo abbiamo già diversi calciatori, quindi dovremo fare le nostre valutazioni.”

Joao Mario
Joao Mario è un calciatore offensivo, ha la vocazione ad attaccare la linea di difesa, e può essere usato per comandare il gioco. Chi comanda il gioco è più facile che vinca la partita. Così come alla Roma per far questo, si arretrò Pjanic e si avanzò di qualche metro Nainggolan.

 

Tifosi
“La passione sportiva è una cosa fondamentale, aver trovato molti tifosi in Cina è una forza maggiore, così come averne tanti altri come vicini di casa. Potremmo avere come slogan <<più siamo, più vinciamo>>. È fondamentale sapere che i nostri tifosi sono lì pronti a darci una mano e a sostenerci, li aspettiamo fin dal ritiro di Brunico.”

Trasformare Icardi in Dzeko
“Icardi ha delle qualità incredibili, quindi quelle non perdiamole. Dzeko è bravo a dialogare con la squadra e a venirle in contro, Icardi è più bravo di Edin in area a sfuttare le situazioni che gli si presentano. In questo dovrò continuare il lavoro di Stefano Pioli”

 

 

 

Alessandro

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Alessandro
L'esistenza del calcio è di per sé un male, l'esistenza dell'Inter rende questo male sopportabile. Portiere a tempo perso, devoto a Gianluca Pagliuca e Julio Cesar, interista da prima di imparare a leggere. Trascorro intere notti a domandarmi come l'Inter abbia potuto spendere dei soldi per Ricky Alvarez.