Allarme, allarme! Thohir ha chiesto a Goldman Sachs di vendere le proprie quote di società! Allarme, allarme! L’Inter fallisce se non va in Champions League! Allarme, allarme! Thohir sta cercando un nuovo socio per comprare le quote societarie di Moratti, in modo da estrometterlo! Allarme, allarme! Moratti vuole cedere le proprie quote! Moriremo tutti!!
Capisco che la stagione dell’Inter stia passando in fretta da emozionante a deludente, e che quindi certi sitarelli abbiano bisogno di fesserie di cui parlare, ma ora si sta davvero esagerando. Da dopo la partita di Verona non si legge altro che le solite scempiaggini scandalistiche, messe in giro da gente che vuole solo danneggiare la nostra società, la figura del presidente Thohir e del suo socio Massimo Moratti.
Prima la notizia data da Telelombardia, lanciata con la stessa convinzione di uno scherzo di carnevale, in cui si diceva che Thohir, stufo (non si sa bene di cosa), avrebbe chiesto alla sopracitata banca di “vendergli le quote”. Apriti cielo, in poche ore la sconvolgente minchiata, si diffonde sul web a macchia d’olio. Peccato che in finanza non funzioni proprio esattamente così, ed è poco verosimile che una trattativa supersegreta, dal valore di centinaia di milioni di euro, venga all’orecchio proprio di Telelombardia, ma lasciamo perdere. Per certi siti la cosa non ha importanza, non tutti i lettori conoscono queste cose, e cliccano sulla notizia. E non importa che alcune testate, anche di una certa importanza, riportino la notizia senza averla approfondita o verificata, perchè tanto non è quella la cosa importante. Quello che conta è il titolo scandalistico, il click facile fa comodo a tutti. L’unico contatto che Thohir ha cercato tramite la Goldman Sachs, per sua stessa ammissione in mattinata, era al fine di cercare partner commerciali in Cina, riferendosi al modello NBA, e quindi non soci azionari (come da alcuni erroneamente riportato anche oggi), ma naturalmente questo fa meno rumore.
La stessa cosa succede con l’allarmismo cronico del fallimento senza Champions League. Sarebbe ora di dire basta a certe cazzate. Questa maledetta bufala gira ogni volta che l’Inter perde o pareggia, e non di rado su siti che, almeno nel titolo, sembrerebbero vicini ai colori nerazzurri. È sempre la solita fuffa. Fateci caso, al prossimo passo falso tornerà di nuovo in condivisione, spacciata come “IMPORTANTE NOVITÀ! OH NO SIAMO ROVINATI, LEGGI QUI!!” o altri titoli del genere (si, a volte tutti urlati in maiuscolo). No, spiace deludere i tifosi avversari, ma l’Inter non fallirà qualora dovesse mancare l’accesso alla prossima Champions League. Toglietevelo dalla testa, è evidente che entrare farebbe assai comodo alle finanze, ma anche la solo Europa League sarebbe cosa buona. Il problema vero sarebbe non centrare le Coppe Europee, questo non vorrebbe comunque dire fallimento, ma ci sarebbe il concreto rischio di cessioni illustri per coprire i bilanci, e quindi ridimensionamento, che è però cosa ben diversa.
Per quanto riguarda Massimo Moratti, anche qui, no, l’ex presidente nerazzurro non ha alcun obbligo di cessione delle proprie quote societarie (il 30%), come ribadito ieri da lui stesso, e sta bene così. Parlando della storiella secondo cui Thohir starebbe cercando nuovi soci, e che per questo Moratti dovrebbe vendere le sue, il diretto interessato ha risposto “Se questa è una esigenza di Thohir allora la prenderemo in considerazione, ma abbiamo sempre deciso tutto assieme”. Questo basta per dire quanto Thohir e Moratti si parlino frequentemente, e quanto valutino assieme molte delle decisioni prese in società, se non tutte. È vero che c’è un contratto secondo il quale Thohir, qualora lo volesse, potrebbe rilevare le quote di Moratti, dal 16 novembre 2016, ma non v’è alcun obbligo, e ad oggi l’intenzione delle parti è che le cose resteranno così anche dopo quella data. Oggi lo stesso Thohir, prima di partire per Milano, ha commentato le parole dell’ex presidente, dicendo che “Le dichiarazioni che ha fatto ieri sono chiare, la partnership sta andando bene. Non c’è alcun bisogno che ripeta nuovamente la mia posizione”.
Sberleffi alla nuova gestione societaria sono già arrivati in passato, basta ricordare le bufale sui prestiti esosi che Thohir farebbe alla società Inter, quasi come un qualsiasi strozzino, quando in realtà sono metodi di ricapitalizzazione e finanziamento interno tra le holding dello stesso Thohir, che poi per prassi rinuncerà agli interessi, che diventeranno utile e riserva della società nerazzurra. Si tratta di una pratica usata da molti presidenti, tra cui Abramovic del Chelsea, come ottimamente spiegato qui da Calcio&Finanza. Ma non importa, ripeto, sappiamo tutti che sono molti i siti e i giornali che amano gettare fango sulla società nerazzurra.
L’Inter a oggi, in termini dirigenziali, è una società ancora in forte ristrutturazione, come confermato dal probabile arrivo di Giovanni Gardini, che ricoprirebbe il ruolo di direttore generale, anche se ad oggi non è ancora ufficiale. Qualora confermato, sarebbe il 17° innesto di Thohir in società, numero non trascurabile. A mio modo di vedere, gli unici problemi sono l’accesso in Champions League (bufala è il fallimento in sua mancanza, ma non che non serva!) e i complicati rapporti di Tronchetti Provera e Pirelli con la nuova società, il cui storico contratto di sponsorizzazione è in scadenza. Si vocifera addirittura che Inter e Nike stiano pensando a un prototipo di maglia senza sponsor per l’anno prossimo, anche se Tronchetti, due giorni fa, ha lasciato trapelare un cauto ottimismo: “In condizioni corrette siamo disposti ad andare avanti”.
In altre parole, non credete a tutte le fesserie che si leggono in giro, ormai parte dell’informazione su internet non è molto diversa da quella del bar. Viviamo un momento della stagione, in termini di calcio giocato, molto delicato, con la squadra palesemente in riserva di energie, soprattutto mentali, e certe notizie vengono diffuse solo con lo scopo di destabilizzare ulteriormente i tifosi, per screditare la società. Il vero tifoso interista non deve cadere in certe provocazioni, e deve ricordarsi che il “rumore dei nemici” è ben udibile, e la loro “prostituzione intellettuale” non è mai finita. Bisogna restere uniti a fianco della società, oggi più che mai.
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