Suning acquista l’Inter: è la svolta epocale

La svolta epocale, il cambiamento storico, la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova, queste e molte altre frasi ad effetto sono state usate per descrivere la trattativa tra il presidente Erick Thohir e Suning Commerce Group. E per una volta non sono parole esagerate, perchè comunque andrà a finire, si sta scrivendo una nuova pagina della storia dell’Inter, incerta almeno quanto fondamentale.

Con la conferenza stampa delle 9 di questa mattina, si è chiusa la breve parentesi di azionista di maggioranza di Thohir, durata nemmeno tre anni, ed è iniziata la nuova esperienza cinese. Formalmente Thohir resterà ancora presidente del club, con circa il 31% delle azioni societarie, ma è evidente che Suning intende nei prossimi mesi rilevare l’intero pacchetto azionario. Mentre Massimo Moratti esce definitivamente di scena, cedendo il suo 29 % circa ai nuovi partner cinesi, abbandonando definitivamente la società Inter dopo 21 anni.

In molti sono stati spesso critici con Thohir, sospettato di essere poco più che uno speculatore senza scrupoli, anche se alla luce dei fatti, almeno per me, ha evidenziato una cosa diversa. In tempo relativamente breve, l’imprenditore indonesiano è riuscito nell’impresa di far crescere i ricavi di una società in disarmo (come ben spiegato qui dal preciso Matteo Spaziante su Calcio&Finanza), ereditata dopo una gestione, quella del Moratti di fine corso, che può essere definita senza mezzi termini da anticamera del fallimento. Nel comunicato ufficiale si apprende che il 68,8% della società sia stato rilevato da Suning per circa 270 milioni di euro, una cifra un po inferiore di quanto Thohir spese per il 70% delle quote societarie, nel novembre 2013, valutate circa 350 milioni (debiti compresi).

Perchè Thohir ha venduto? Difficile a dirsi. Come avevamo scritto a febbrario, Thohir cercava soci di minoranza che introducessero liquidità in società, dando mandato a Goldman Sachs di trovarne. Suning si è fatta avanti quasi subito, con l’intenzione iniziale (riportata qui da Marco Bellinazzo) di acquistare solo la quote di Moratti (circa il 30%), ma il consigliere italiano dei cinesi, Andrea Radrizzani, aveva sconsigliato di entrare come soci di minoranza. Come confermato dallo stesso Radrizzani nell’interessante intervista rilasciata alla Gazzetta dello sport, Suning nei prossimi mesi è intenzionata anche a rilevare la quota residua di Thohir. Probabilmente l’indonesiano aveva visto ridursi le possibilità di aumentare il valore della società nerazzurra, accettando la spiazzante offerta cinese in poco tempo. Ancora più probabile che Moratti abbia in parte inciso sulla trattativa, sia a giudicare dalle parole al veleno rilasciate dalla moglie Milly su Thohir, dove annuncia anche che la famiglia Moratti non vede l’ora di lavorare con i nuovi proprietari cinesi. Non è improbabile che in futuro, come qualcuno vocifera, l’ex presidente possa tornare sotto forma di gran consigliere.

Un cambio di proprietà repentino che ha spiazzato noi tifosi, oggi più che mai incerti del futuro della società interista. Difficile immaginarsi se “i cinesi saranno seri” con l’Inter. Di sicuro non intendono buttare soldi a fondo perduto come Moratti, ma hanno maggiori interessi ad investire rispetto Thohir, che nel suo paese si occupa prevalentemente di informazione e non ha molto da chiedere all’Europa. Per Suning le cose sono decisamente diverse, visto il grande interesse del calcio in Cina (e l’Inter in Cina ha moltissimi tifosi, da ricordare anche le sponsorizzazione in cinese di Pirelli, e il sito ufficiale in lingua cinese addirittura dal 2006) e visto anche che un grossissimo produttore di elettrodomestici asiatico, potrà trovare ben pochi canali di notorietà più efficaci di quello calcistico per diffondere prodotti in occidente. Basti notare il balzo azionario del 6% compiuto da Suning due giorni fa, quando le trattative erano ormai vicine alla conclusione. Bisogna ricordare anche che da dicembre 2015, il gruppo cinese possiede lo Jiangsu (e solo a gennaio ha investito circa 100 milioni di Euro, acquistando Texeira dallo Shakhtar Donetsk e Ramires dal Chelsea), quindi il loro interesse verso il calcio è assodato. Come sottolineato nell’intervista dallo stesso Radrizzani però, lo Jiangsu dovrebbe restare il club di maggiore importanza per Suning, cosa che sicuramente non carica di molta fiducia i supporter interisti, ma chi vivrà vedrà.

Le dichiarazioni altisonanti del proprietario di Suning, Zhang Jindong, fanno sicuramente sognare: “Questo storico accordo costituisce per l’Inter un’occasione di crescita senza precedenti in Cina, perché il nostro Paese diventerà la seconda patria nerazzurra. Inoltre, gli investimenti e le risorse di Suning renderanno l’Inter capace di tornare a gloriosi successi e diventare sempre più forte, attraendo le stelle del calcio mondiale”, e le parole di Thohir sembrano fargli eco, con molti ringraziamenti alla famiglia Moratti e richiami a un’Inter in grado di tornare presto ai vertici del calcio mondiale. Anche le parole di Zanetti sono andate in questa direzione, portando un po’ di entusiasmo all’ambiente, ma quelle che scaldano gli animi più di tutte le ha rilasciate Massimo Moratti a FcInter1908, auspicandosi grandi acquisti da subito, parlando della grande fiducia e stima nella nuova proprietà, e allontanando le ipotesi di un suo futuro coinvolgimento societario. In questa intervista, lo stesso ex presidente ipotizza anche Thohir abbia scelto di cedere per le emergenti difficoltà gestionali, e lo stima per la prontezza di spirito nella sua decisione di passare la mano.

Ad ogni modo, è bene ricordare che anche con l’arrivo di Suning l’Inter non potrà aggirare le stringenti regole del Fair Play Finanziario, quindi non aspettatevi grandi investimenti, almeno non da adesso. Nello specifico l’Inter dovrà ottenere 50 milioni di euro dalle plusvalenze, rendendo cessioni di titolari praticamente inevitabili. Questo non vuol dire però che la prossima stagione sarà un disastro, solo che bisognerà muoversi con oculatezza per rinforzare la squadra, vendendo bene i sacrificati e comprando ancora meglio i sostituti, e in questo senso l’acquisto di Banega è decisamente l’indirizzo da seguire.

Mikhail
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Cintura nera di interismo da sempre, fonda Progetto Inter come angolo di sfogo, insieme al fratello Alessandro. Orfano di Christian Eriksen, ma sicuro che Inzaghi non possa mai essere più indisponente di Antonio Conte.

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