Con questo Atalanta – Inter, la stagione 2016-17 può considerarsi archiviata già ad ottobre. Il rammarico lascia posto alla rabbia.
Handanovic 6: Non colpevole sui gol, tocca il rigore ma non basta. Tra i meno responsabili.
Nagatomo 5,5: Soliti errori sui passaggi, ma nella parte difensiva va meno in sofferenza di altri compagni. (dal 59′ Ansaldi 5,5: Fa il suo senza grandi spunti, spesso lasciando sguarnita la fascia)
Miranda 6: Tra i pochi a non perdere la brocca nei momenti di maggior confusione, ma risulta più appannato del solito.
Murillo 6: Inaspettatamente il colombiano sembra più reattivo e dinamico del più navigato e esperto collega brasiliano, specialmente nella ripresa dove governa il gioco aereo con disinvoltura.
Santon 2: Saltato ripetutamente, da destra, da sinistra e dal centro, esprime il suo massimo potenziale calcistico con il tiro del pensionato al 31′, con addirittura uno sfogo verso i compagni, e un rigore regalato all’Atalanta per scelta autonoma, a 4 minuti dalla fine. Da rescissione immediata.
Medel 5,5: Partita sottotono per il cileno, in crescita nel finale di gara
Joao Mario 5: Deludente il portoghese, poco lucido e avulso dalla manovra. Appena cala lui, l’Inter crolla.
Brozovic 4,5: In linea con l’indecente prestazione in Europa League, almeno oggi non s’è fatto espellere. (dal 61′ Kondogbia 5,5: Più a suo agio a recuperare la palla che a giocarla, ma questo lo sapevamo già)
Eder 6,5: Dopo il solito primo tempo da Eder nerazzurro, sembra finalmente di vedere l’Eder della nazionale. Si sovrappone, salta l’uomo e sopratutto si inventa un gol su punizione memorabile (dal 75′ Candreva SV)
Perisic 5,5: Partita di alti e bassi, e molti errori. Cerca sempre di saltare l’uomo, forse fin troppo. Sfortunato sull’occasione del potenziale 2-1, con un Berisha strepitoso ad opporsi.
Icardi 5: Difficile accorgersi della sua presenza, ma non è tutta colpa sua.
De Boer 4: Per quanto il sottoscritto voglia bene al mister, e lo stimi profondamente per una miriade di ragioni, è impossibile difenderlo. Una formazione che scredita le sue idee calcistiche, corretta goffamente in corsa. L’Inter a un certo punto quasi avrebbe potuto vincere, ma non ha avuto il coraggio di osare, per l’ennesima volta il mister cicca i cambi, e Santon lo premia, regalandogli con il rigore il probabile licenziamento.
Mikhail
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