Lazio – Inter 2-1: Conte riceve una pesantissima lezione

L’Inter perde a Roma contro la Lazio uno scontro diretto fondamentale. Illusorio il gol di Young.

Padelli 6: Incolpevole sui gol laziali, bravissimo su Immobile in uscita nel finale. Non riesce però a infondere sicurezza ai compagni.

Skriniar 5: Incerto nel primo tempo su alcune chiusure, disastroso nell’azione che porta al rigore dei biancocelesti.

Godin 6,5: Esperienza e grinta. Commette qualche errore anche lui, ma riesce quasi sempre a rimediare. (dal 86′ Sanchez SV)

de Vrij 6: Partita di spessore, macchiata dal fallo da rigore su Immobile che ha cambiato la gara.

Young 6,5: Segna e corre a tutta fascia. Acquisto azzeccatissimo, e lo ha dimostrato anche oggi.

Barella 6: Parte un po’ timido, forse per la botta subita ad inizio match, poi pian piano crescre.

Brozovic 7: La sua importanza diventa ancora più evidente quando Conte lo sostituisce nel convulso finale. Il cervello indispensabile dell’Inter. (dal 77′ Eriksen 5: Entra molle, spaesato, con la partita già largamente fuori controllo)

Vecino 6,5: Partita da combattente, e lui fa di tutto per farsi valere. Gioca e recupera molti palloni, ed è anche pericoloso.

Candreva 6: Si fa apprezzare in entrambe le fasi, soprattutto in quella arretrata. Da un suo tiro mal respinto scaturisce il gol del vantaggio nerazzurro. (dal 76′ Moses 6: entra in campo con piglio propositivo)

Lukaku 5,5: Le sportellate non sono bastate, oggi il numero 9 non riesce a farsi molto. Buon gioco di sponda nel primo tempo, ma nella ripresa non pervenuto.

Lautaro 6: Sguscia e salta l’uomo quando ne ha la possibilità, ma è sempre raddoppiato ed è poco assistito dai compagni.

Conte 4,5: Il suo istinto difensivista torna a galla, e l’Inter affonda nella ripresa. Proprio come contro il Napoli, la sua squadra viene murata dagli avversari senza che si riesca in nessun modo a trovare un’alternativa. Cambi tardivi e confusionari, stesso sistema di gioco trito e ritrito che ormai hanno capito tutti e mancanza di flessibilità. Inzaghi gli dà una sonora lezione tattica, che però difficilmente cambierà qualcosa. Una sconfitta pesantissima, e gran parte della responsabilità è suo e del suo atteggiamento rinunciatario.

Mikhail
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Cintura nera di interismo da sempre, fonda Progetto Inter come angolo di sfogo, insieme al fratello Alessandro. Orfano di Christian Eriksen, ma sicuro che Inzaghi non possa mai essere più indisponente di Antonio Conte.