Inter, il derby è tuo!

C’è un vecchio adagio che si adatta alla perfezione al derby di ieri sera: “Il derby lo devi giocare con coraggio, se non ci metti il coraggio, perdi.”

L’Inter lo ha voluto di più, ha condotto per lunghi tratta la gara e ha vinto con merito. Così fanno sette vittorie di fila, un’indubbia iniezione di autostima per le prossime due partite di fuoco (Barcellona e Lazio).

Vincere il derby allo scadere, dopo essersi quasi mangiati le mani per le numerose occasioni fallite, lascia in bocca il sapore dolcissimo di una vittoria che sancisce la supremanzia cittadina, almeno fino al prossimo derby di ritorno. Se è vero che il gol allo scadere è frutto principalmente dell’errore di Donnarumma, non si può certo ricondurre la sconfitta del Milan a questo episodio. Negare che l’Inter abbia comunque legittimato sul campo la vittoria durante i 90 minuti non sarebbe onesto. Anche se il secondo tempo è stato più equilibrato, col Milan che ha cercato di gestire la gara senza tuttavia rendersi praticamente mai pericoloso dalle parti di Handanovic.

E se c’è una cosa che non si può rimproverare all’Inter di quest’anno, è la capacità di crederci fino alla fine. E questo aspetto è certamente sinonimo di grande mentalità e coesione di squadra. E‘ successo anche ieri sera, per l’ennesima volta in stagione, quando l’Inter è riuscita a strappare con ferocia e in pieno recupero la vittoria, ancora una volta sull’asse Vecino-Icardi.

L’undici di Spalletti ieri sera ha mostrato la solite distanze corte tra i reparti. Difesa granitica, con Skriniar e de Vrij a stritolare nella loro morsa Higuain, centrocampo di grande sostanza e generosità, con Brozovic e Vecino autori di una gara sontuosa, pur condita da qualche imprecisione di troppo.

Dopo l’iniziale periodo di studio in avvio di gara in cui Il Milan è sembrato non concedere spazi, l’Inter ha cominciato ad andare a pressare alto senza aspettare. E così il primo tempo è diventato di marca decisamente nerazzurra, con il colpo di testa di Perisic sventato da Donnarumma, l’incrocio dei pali colpito da De Vrij e la colossale occasione sprecata da Vecino in area di rigore, a testimonianza della supremanzia espressa in campo. Cn buona pace di chi pronosticava che il Milan avrebbe fatto la partita.

L’ingresso di Borja Valero per l’infortunato Nainggolan, non ha in sostanza modificato l’impronta tattica della squadra. Anche se la presenza del belga garantisce maggior reattività e velocità nelle ripartenze, Broja ha disputato la solita partita intelligente, dispensando fosforo nelle giocate e cucendo il gioco con l’usuale sapienza. Resta comunque da migliorare la manovra, a volte ancora un po‘ troppo scolastica nel suo sviluppo, ma questo è un aspetto che coinvolge l’intera squadra e non soltanto lo spagnolo.

Il secondo tempo dell‘Inter invece, è stato decisamente meno bello brillante rispetto al primo. I nerazzurri si erano un po‘ spenti, ed hanno agito a fiammate. Nel finale si è addirittura abbassata sulla propria trequarti, per poi andare a colpire nel recupero con Icardi, quando la maggior parte dei tifosi era rassegnata al pareggio.

Se la squadra inizia ad avere un’impronta e una fisionomia da grande, si deve al contempo riconoscere che Icardi è il suo valore aggiunto. Gli si può chiedere di partecipare di più alla manovra, di ripiegare a sostegno dei centrocampisti, ma ieri sera col suo ennesimo gol decisivo ha forse fatto cambiare il giudizio anche all’ultimo dei suoi detrattori.

L’Inter dunque è padrona di Milano, ma deve imparare a vincere prima le partite, chiudendole con la stessa determinazione con la quale le riagguanta nel finale.

Ora testa al Barcellona però, e poi alla Lazio. Se la squadra manterrà questa concentrazione e questo atteggiamento mentale, le premesse per fare bene ci sono tutte.

Diego
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Diego
Interista ancora prima di nascere, difensore amatoriale ormai stagionato, la sera non prende sonno se non ha sul comodino la foto del Triplete di Madrid.