L’Inter è fuori dal Settlement Agreement: e ora?


L’Inter è fuori dal Settlement Agreement, che dal 2015 vincolava i nerazzurri ai paletti più stretti del dannato Fair Play Finanziario.

C’è grande soddisfazione in casa Inter, espressa tramite il comunicato apparso sul sito ufficiale, che viene quindi riconosciuta società solida e affidabile dalla UEFA. La notizia era nell’aria dalla fine della scorsa stagione, e il ritorno in Champions League ha velocizzasto il processo. Questa è la fine di un purgatorio durato anni, e adesso l’Inter potrà investire sul mercato con meno limiti. Ma esattamente ora che succede?

Investimenti faraonici come ai tempi di Moratti? – Se la domanda che vi state facendo è questa, la risposta è naturalmente no. Non si può far svanire il Fair Play Finanziario per magia. Il Settlement Agreement era un grosso ostacolo, ma l’Inter dovrà comunque rispettare i vincoli di bilancio imposti dalla UEFA a tutte le società. Questo vorrà dire, in parole povere, che non si potrà investire più di quanto si incassa, Sembra un grosso limite, vista la mancanza di uno stadio di proprietà, ma la società nerazzurra si sta muovendo da tempo per allargare la forbice di investimento. Basti pensare agli aumenti sensibili, ogni anno, dei ricavi di merchandising e, soprattutto, dai proventi delle sponsorizzazioni (vero motore per molti dei top club europei). Ecco spiegato il perchè delle tante sponsorizzazioni (in particolare in Cina, dove Suning ha una certa influenza).

Ma almeno abbiamo il permesso di tornare a sognare un po’? – Nonostante il mio pessimismo, dovuto alle scelte tecniche sbagliate in questa stagione e alla preoccupazione data sul possibile arrivo di Conte (che se avete voglia potete leggere qui e qui), è innegabile che le nuove prospettive dell’Inter siano rosee. Suning ha reso l’Inter la società credibile dal profilo finanziario, fondamentale nel calcio moderno. Sta anche tentando di migliorare il Management, e la scelta di Marotta (che non condivido per altri motivi, scritti qui) va con forza in questa direzione. Gli investimenti ci saranno, ed è lecito aspettarsi una squadra sempre più competitiva. Vogliamo un’Inter che torni a competere per i trofei, che mancano da troppo, troppo tempo. E il superamento del Settlement Agreement è la dimostrazione che Suning fa sul serio, e il Fair Play Finanziario ora fa un po’ meno paura.

Resta che le scelte da compiere in estate saranno decisive, e ricordo che spendere di più non vuol dire spendere meglio. Il tutto passando dalla qualificazione alla prossima Champions League, lasciata fin troppo tempo aperta.

Mikhail
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Cintura nera di interismo da sempre, fonda Progetto Inter come angolo di sfogo, insieme al fratello Alessandro. Orfano di Christian Eriksen, ma sicuro che Inzaghi non possa mai essere più indisponente di Antonio Conte.