L’Inter ha fallito di nuovo

Per l’Inter la sfida contro la Juventus doveva essere la prova definitiva che i nerazzurri avevano superato la crisi. La prova che un girone di Champions League da antologia era il segnale che avremmo detto la nostra anche in campionato.

Ebbene così non è stato. L’Inter ha perso a Torino l’ennesima partita da vittima degli eventi. Si va per fare la partita, la si fa anche, ma non la si chiude mai. E al primo affondo avversario si va sotto. Almeno le altre volte ci eravamo fatti recuperare, qui non siamo nemmeno riusciti a segnare.

Al gol avversario segue lo psicodramma, la solita reazione confusa e scontato epilogo. L’Inter esce praticamente dal campo, giusto il tempo a Lautaro Martinez di mangiarsi il gol del pareggio, e poi lascia che la Juventus si diverta, e addirittura ci superi in classifica. Una cosa insopportabile.

Quinta partita persa in campionato, e siamo solo ad inizio novembre. Numeri che spaventano. E lasciamo stare che il – 11 dalla vetta sia un risultato statisticamente anomalo, merito di un Napoli al momento praticamente perfetto (anche in Champions League), le cinque sconfitte sono tante lo stesso.

Sembravamo in scia solo perché, in effetti, di partite di fila ne avevamo vinte abbastanza, ma per essere credibili si sarebbe dovuto fare risultato sia a Torino che a Bergamo, ed arrivare alla lunga pausa del mondiale con – 8 punti massimi da recuperare. E fare la corsa a sei squadre (al momento), è semplicemente fantascienza.

Lo sarebbe di per sé, ed è ancora più fantascienza se l’Inter dimostra una terribile allergia agli scontri diretti (Milan, Juventus), o anche solo le partire che ci somigliano (Udinese, Lazio e Roma). Un’Inter senza pareggi, altra anomalia statistica, che si unisce ad una delle peggiori difese europee in trasferta.

Il campionato sfumato già a novembre è una cosa che non può passare sotto silenzio. Inutile fingere che le cose possano andare avanti così. La mentalità europea è una gran cosa, ma se le prestazioni in campionato rischiano di non far centrare il quarto posto (le proiezioni matematicamente sono chiare) la società deve riflettere bene su cosa vuole fare a gennaio.

Sono sempre stato un sostenitore di Simone Inzaghi, e lo sono tutt’ora. Avrei compreso un suo licenziamento solo dopo la figuraccia di Udine, e dei due cambi alla mezz’ora. Ma se non lo si è esonerato in quella occasione, apparirebbe ridicolo farlo ora, con la seconda qualificazione agli ottavi di Champions League consecutiva (evento che non si verificava da un decennio abbondante).

Vista l’assenza perenne di Lukaku, cui ormai non si può fare alcun affidamento, e viste le evidenti difficoltà sotto porta delle punte, mi auguro che a gennaio si ponga rimedio. E poi a giugno si valuti bene cosa fare della panchina, ma non prima di aver proposto una rosa all’altezza.

E visto il sorteggio positivo in Champions League, che ci vedrà affrontare il Porto, sarebbe un delitto non presentarsi all’altezza.

Mikhail
Latest posts by Mikhail (see all)

About the Author

Mikhail
Cintura nera di interismo da sempre, fonda Progetto Inter come angolo di sfogo, insieme al fratello Alessandro. Orfano di Christian Eriksen, ma sicuro che Inzaghi non possa mai essere più indisponente di Antonio Conte.