La fortuna torna a sorridere all’Inter, che chiude un piccolo filotto battendo la Lazio nettamente, giusto in tempo per farsi perdonare prima del Natale. Dopo un inizio di stagione fallimentare, la gestione Pioli inizia a dare i suoi frutti. L’Inter non è poi così radicalmente cambiata rispetto a Frank de Boer, o almeno non quanto si possa pensare, ma è giusto dare a Pioli i suoi meriti. La squadra è più raccolta, difende in modo più uniforme, e questo senza snaturare il sistema di gioco precedente, che sembra ad oggi l’unico percorribile con questa rosa.
Però non bisogna dimenticare che nel primo tempo s’è sofferto molto, Felipe Anderson ha fatto il bello e il cattivo tempo, e Handanovic si è dimostrato molto concentrato. A tal proposito, dettaglio non da poco, proprio l’esultanza di Handanovic ai gol nerazzurri, particolarmente carico, a differenza della sua storica apatia. Banega, dormiente per buona parte della gara, decide di romperla, con un gran tiro da fuori, e di chiuderla con l’assist per il 3-0 a Icardi. Ah già, il capitano, che con la doppietta di ieri diventa il capocannoniere della Serie A (14 reti), eppure non tutti i tifosi sono contenti delle sue prestazioni. Ieri persino Kondogbia ha giocato bene, forse per mettersi in luce in vista del mercato di gennaio o forse no, fatto sta che questo Kondogbia sarebbe sicuramente un giocatore utile alla causa.
Certo, dopo il gol di Banega è stato tutto più facile, ma l’Inter aveva iniziato a giocare bene anche prima, più o meno dalla fine del primo tempo, e in particolare l’inizio del secondo. E da lì in poi è stata dilagante, inarrestabile. C’è stato anche spazio per Gabigol, l’oggetto misterioso venuto dal Brasile, sempre più misterioso, e per questo ben voluto dai tifosi, nonostante non abbia fatto vedere nulla di ciò che sa o non sa fare. Una bella serata, terza vittoria di fila in campionato (settima in casa, considerando quella, inutile, contro lo Sparta Praga in Europa League) e terza partita consecutiva senza subire gol. Per certi versi, si potrebbe dire che la pausa proprio ora è un peccato, dopo le feste bisognerà rifare quadrato, e sappiamo quanto siano tragici i sudamericani al loro ritorno dalle ferie, ma pazienza.
Cerchiamo da ripartire da quanto di buono visto nelle ultime settimane, soprattutto la fortuna, che per tanto tempo ci ha abbandonato, e che la fiducia recente verso il gruppo non venga dispersa. Trenta punti in 18 partite sono proprio pochi, e visto che la media Champions è sopra i 70 punti, ci toccherà un girone di ritorno quasi da 1° posto per poterci sperare, ammesso e non concesso che quelle davanti si fermeranno. Considerando anche che difficilmente arriveranno rinforzi dal mercato di gennaio, tutto si fa più difficile. L’Inter dovrà giocare essenzialmente per sè, senza guardare alla classifica, con l’obiettivo di tornare a essere una squadra temuta e rispettata da tutti.
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