Il derby del naufragio

L’Inter ha perso meritatamente il derby che doveva essere la rivincita, e che ha affermato dopo tanti anni la superiorità del Milan. Bisogna essere sinceri e riconoscere le sconfitte. Se negli ultimi due anni avevamo perso due derby, entrambe le volte erano state sconfitte largamente immeritate (soprattutto quella che ha regalato loro lo scudetto). Ma stavolta la musica è stata diversa. E l’Inter è ancora in balia delle onde.

In realtà il Milan non è stato particolarmente brillante, ma è stato concentrato. E nel calcio conta moltissimo. Il Milan ha capito i limiti dell’Inter, e l’ha aspettata al varco. L’Inter è addirittura andata fortunosamente in vantaggio, con una ripartenza da antologia. Poi ha pensato di poter controllare la partita. Calhanoglu gioca un pallone impossibile, e il Milan pareggia subito con Leao. Non contenti, i nerazzurri continuano a giocare palle corte terribili in uscita dalla difesa, offrendo almeno altre due palle gol enormi nella prima frazione. L’ultimo quarto d’ora del primo tempo mi ha dato la sensazione che loro fossero migliori di noi, come organizzazione, come squadra e mentalità. L’ultima volta era stata credo dieci anni fa.

L’intervallo sarebbe stata una buona occasione per cambiare qualcosa, ma Inzaghi sceglie poco saggiamente di lasciare tutto così. Affidandosi tutto sommato al caso. Non cambia l’atteggiamento. Altri errori difensivi grossolani, stavolta puniti e il Milan affonda l’Inter altre due volte, con Giroud e di nuovo Leao.

Per capire i problemi dell’Inter bisogna parlare di Handanovic. Il portiere è forse il simbolo più evidente dei mali di questa Inter, anche se non è il principale colpevole o responsabile. Handanovic non commette nessuna reale papera in nessuno dei tre gol, ma erano tutti palloni che un tempo avrebbe potuto buttare fuori dalla porta. Forse tutti e tre. Non essendo però più quel tempo, sarebbe il caso che si decidesse di riconoscerlo. Vi assicuro che i tifosi di entrambe le squadre lo sanno da tempo, e dalla stagione scorsa Handanovic è un vero e proprio idolo per loro.

Quando è persa, allora Inzaghi cambia. E i cambi portano subito i frutti. Si accorgia sul 3-2, e si costruisce tanto per il pari, che sarebbe potuto arrivare anche attorno al 70esimo, e poi lì sarebbe potuto succedere di tutto. Non è recriminazione, ma un modo per sottolineare il nostro pessimo apporto alla partita. Non puoi giocare il derby solo mezz’ora.

Come ho speso due parole per ricordare a tutti quanto Handanovic sia assolutamente inadeguato, oggi, per partite di questo livello, è giusto sottolineare che Maignan è il miglior portiere in Serie A. Ed è stato il vero protagonista del loro scudetto. Ed è stato imbarazzante vedere un derby con una squadra con il milgior portiere, e l’altra senza. Finchè continueremo a tenere Onana in panchina, con quasi il doppio dello stipendio di Handanovic, saremo esposti a questa meritata umiliazione pubblica. Non credo Onana sia un fenomeno, anzi non mi ispira molta fiducia, ma sarebbe ora di provarlo.

Come sarebbe ora di far rifiatare Brozovic e, soprattutto, Barella, che ieri è stato un fantasma. Se l’ingresso di Mkhitaryan, con 33 anni sul gruppone e mezzo infortunato, è bastato a ridare vita all’Inter, ci sono molte domande da farsi sulla tenuta atletica di questa squadra.

L’intera squadra, chi più chi meno, è sembrata andare incontro al suo destino, e ha provato a reagire solo sul 3-1. Non è mai accettabile, soprattutto in un derby. Sembra che le voci fuori dal campo, in particolare della scarsa stabilità (anche) economica della proprietà, stiano portando preoccupazione e malumore nel settore sportivo e ai giocatori. Ma sono questi i momenti in cui si deve fare la differenza, e far sapere a tutti di essere da Inter. E questo non si sta verificando a nessun livello, dirigenziale, tecnico e di campo.

Dopo cinque partite giocate abbiamo già portato a casa due sconfitte in due scontri diretti. Lo scorso anno, su 38 partite ne abbiamo perse solo quattro. Quindi a settembre siamo già alla metà delle sconfitte dell’intero scorso campionato. Un dato pericoloso.

I segnali sono pessimi, fuori e dentro dal campo, ed il rischio di andare incontro ad una stagione nefasta sono davanti agli occhi di tutti. Serve una scossa fortissima. Serve cambiare qualcosa. Iniziare a ruotare di più la squadra titolare sarebbe un buon inizio. Nonostante sia molto deluso da Inzaghi, ritengo sia prematuro (oltre che infattibile economicamente) sostituirlo in corsa. L’unica speranza è che questa batosta nel derby possa servire a scuotere l’ambiente. Altrimenti il naufragio sarà inevitabile.

Mikhail
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Mikhail
Cintura nera di interismo da sempre, fonda Progetto Inter come angolo di sfogo, insieme al fratello Alessandro. Orfano di Christian Eriksen, ma sicuro che Inzaghi non possa mai essere più indisponente di Antonio Conte.