Cosa resta di buono del pareggio col Torino

L’1-1 contro il Torino ha mandato di traverso il pranzo a molti di noi. Eppure, c’è molto di buono in questa prova dei nerazzurri.

Un giocatore, accerchiato da quattro nerazzurri, riesce ad avere il tempo per bruciare da fuori area Handanovic. Il gol di Iago Falque, segnato nel momento migliore dell’Inter, ha riportato alla mente i fantasmi delle ultimi stagioni. Eppure i nerazzurri li hanno scacciati subito. La reazione dell’Inter è stata da manuale: abbiamo pareggiato e avremmo meritato di vincere.

I nostri si sono riversati in avanti, concedendo in contropiede, ma i nervi hanno retto e siamo stati poco fortunati. Il gol segnato da Eder è simbolico, perchè la prestazione dell’oriundo è stata più generosa che davvero positiva. Eder ha saputo attendere, si è fatto trovare al posto giusto al momento giusto. Per altre ragioni, anche Vecino avrebbe meritato il gol, e non solo per aver colpito una traversa che ancora trema, ma per la costanza con cui l’urugauiano sta giocando. Arriva a fine partita che pensi sempre “non può averne ancora”, ed è lì che inizia a dare quel qualcosa in più che lo rende insostituibile.

Come collettivo l’Inter ha giocato una buona partita, ma qualcuno ha accusato un calo di rendimento.

Candreva è in crescita e Skriniar è una certezza, ma altri hanno mostrato un po’ la corda. Miranda e Borja Valero non riescono ad essere brillanti per 90 minuti, sintomo dell’età. Ad essere sinceri, Borja Valero ha avuto sprazzi di brillantezza, mentre Miranda più ombre che luci. Gagliardini ha ricominciato a fare errori grossolani al minimo pressing, e a commettere troppi falli (e meritava di essere ammonito). Nonostante tutto, l’Inter ha giocato una partita positiva, reagendo in modo compatto dopo il gol del Torino. Ad oggi è questo che conta.

La verità è che senza Perisic e Icardi le cose si mettono male. E prima o poi capiterà.

Icardi per un risentimento al ginocchio non andrà in nazionale, ed è una cosa positiva, almeno riposa. E ieri si è visto che il numero 9 era tutto fuorchè in grande spolvero, ma sono cose che capitano a chiunque. Perisic non aveva finito l’allenamento il giorno prima per un problema muscolare, e la sua partita non l’ha nascosto. Entrambi entrano nel gol, il croato per il cross e l’argentino per la sponda, ma se si appannano per l’Inter cominciano ad essere dolori. Può sembrare una banalità, ma viste le parole di Ausilio nel prepartita, c’è da aspettarsi immobilismo nel mercato di gennaio, o quasi. Insomma, quando capiterà di dover fare a meno di loro, si farà durissima. E visto che le altre contendenti alla Champions non accennano a rallentare, il nostro campionato sarà impegnativo.

Mikhail
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Cintura nera di interismo da sempre, fonda Progetto Inter come angolo di sfogo, insieme al fratello Alessandro. Orfano di Christian Eriksen, ma sicuro che Inzaghi non possa mai essere più indisponente di Antonio Conte.