Negli ultimi mesi si è parlato molto delle finanze dell’Inter, che secondo molti sarebbero in condizioni tragiche. Dunque la gestione di Erik Thohir, inizialmente accusata di immobilismo e disinteresse per i colori nerazzurri, sembra ora essere scialacquatrice e addirittura irresponsabile, a tal punto da indirizzare la stessa Inter sul sentiero del fallimento del Parma. Del resto molti articoli si sono occupati della vicenda, con tono spesso sensazionalistico se non perfino scandalistico (come questo famoso della Gazzetta), ma qual è la reale situazione dell’Inter?
È vero che gli acquisti di Kondogbia & Co hanno ridotto l’Inter sul lastrico, e la obbligano (almeno) ad entrare in Champions League visto le dure regole del Fair Play Finanziario, o qualcuno ha un pò esagerato?
Vogliamo rispondere a questa domanda, e per farlo prenderemo spunto dall’ottimo approfondimento dell’eccellente redazione de L’Ultimo Uomo, scritto in occasione della presentazione dei bilanci delle squadre di Serie A. Ecco in sintesi i punti salienti riguardanti la società nerazzurra.
L’Inter ha presentato un passivo di circa 140,4 milioni di Euro, un buco a prima vista più che preoccupante, ma che va spiegato.
L’Inter ha stretto un accordo con la UEFA, che prevede ferree clausole per le stagioni future. Le condizioni obbligano la società a raggiungere di bilancio nei prossimi due anni, per la precisione saranno consentiti 30 milioni (e non oltre) di perdita nel 2015/16, al fine di ottenere il pareggio per la stagione 2016/17. Ma oltre agli obiettivi stringenti, l’UEFA ha deciso di premiare l’impegno dell’Inter, concedendole che il bilancio della stagione 2014/15 (quello appena consegnato) non sia oggetto di nessun tipo di penalizzazione economica. In altre parole, indipendentemente dal rosso presentato, nessun provvedimento verrà preso contro la società di Via Durini.
Sfruttando così questo sconto, grazie ad alcune operazioni contabili, la società ha scelto di appensatire il bilancio 2014/15 della maggior parte dei costi pesanti di quella in corso. L’intento è chiaro, gravare il più possibile sul bilancio scontato, così da centrare più facilmente gli obiettivi degli anni successivi.
Di questi 140,4 milioni di passività presentati, ben 75,5 milioni sono i risparmi in vista del bilancio 2015/16. Questa cifra è composta dagli stipendi di Mazzari e staff e quello di alcuni giocatori (42,6 milioni), dalla svalutazione dei valore di cartellino (16,4 milioni) e i soldi che l’Inter attende dall’Intrigo Alvarez (10,5 milioni), più la multa che si spera di non pagare alla UEFA, in caso di raggiungimento degli accordi di Fair Play Finanziario (6 milioni).
Al netto della sottrazione, all’Inter servono 35 milioni per raggiungere gli obiettivi imposti dalla UEFA. L’incoraggiante sessione estiva di calciomercato ha portato un attivo di circa 25 milioni, insieme agli aumenti dei diritti TV (11,6 milioni più dell’anno precedente), fanno presagire che il bilancio 2015/16 possa essere nettamente positivo. Bisogna anche dire che l’intrigo Alvarez non è chiuso, che c’è ancora una sessione di mercato in cui si potrebbe investire, ma è anche vero che a quasi un terzo del cammino, l’Inter sembra in corsa per giocarsi un posto per l’Europa che conta. La qualificazione alla Champions League, specialmente diretta, porterebbe tantissimo ossigeno ai nerazzurri. Di altre posizioni di arrivo, per ora è bene non parlarne.
In conclusione, l’Inter è sicuramente sotto osservazione da parte della UEFA, ma la concessione legata al bilancio 2014/15 la dice lunga su quanta fiducia abbia l’amministrazione Thohir. I rubinetti dei debiti sono stati chiusi, la ristrutturazione procede bene e la squadra Inter è tornata a competere per le posizioni di vertice, con una rosa in larga parte giovane, con tanta grinta e margini di miglioramento. Va ricordato comunque che l’enorme debito precedente non è tutto sparito, bensì ritrutturato in forme contabili più comode per la società, come ben spiegato molto bene dall‘interessante e dettagliato articolo de il Sole 24 Ore di pochi giorni fa, a cura di Marco Bellinazzo.
Non date retta a chi vi parla di società sull’orlo della bancarotta, spesso si tratta di persone che del nerazzurro hanno di nuovo paura.
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